Lo si apprende da una nota dei consiglieri Tripoli, Cimino, Gregorio Nardo e Impalà.
Al solo pensiero chiunque rabbrividirebbe, tranne a quanto pare i nostri amministratori. Alla riapertura delle scuole, dopo le vacanze natalizie, il plesso della scuola elementare e della scuola dell'infanzia di piazza XXV Aprile sarà ancora al freddo perchè i termosifoni rimarranno spenti. La caldaia che doveva essere sostituita durante il periodo delle vacanze non è stata cambiata, né lo si farà a breve. È quanto comunicano i consiglieri di minoranza Filippo Tripoli, Natalia Cimino, Mariella Gregorio Nardo e Federico Impalà, dopo aver chiesto conto all'amministrazione comunale circa la mancata attivazione dell'impianto di riscaldamento. I consiglieri hanno appreso direttamente dal dimissionario responsabile dell'Ufficio tecnico, ing. Barbitta, che oltre alla sostituzione della caldaia il Comune dovrà provvedere a redigere dei progetti e a fornire una lunga serie di documentazione obbligatoria per legge, a cui negli anni non si è provveduto. In pratica, prima si devono sistemare le carte, e solo dopo possono arrivare gli ok dagli enti preposti per l'accensione della caldaia.
A questo punto la domanda è d'obbligo. Perché il sindaco Aquino non manda a casa l'assessore alle manutenzioni Alessia Bonanno, l'assessorato che doveva cioè provvedere alla sostituzione della caldaia già nel 2017, dopo questa ennesimo disservizio che stavolta tocca i nostri bambini? In politica, è più in generale in qualsiasi altro lavoro, se sei bravo è giusto che ti vengano attribuiti dei riconoscimenti, ma se fallisci devi cambiare mestiere, devi andare a casa. E fin troppo evidente che a Patti le manutenzioni fanno acqua da tutte le parti, in tutti i sensi. Lampioni che cadono, strade distrutte, perdite d'acqua ovunque, cittadini che rimangono senza acqua per lunghi periodi in estate e persino a Natale, tombini otturati che creano danni alle attività commerciali e ai privati, illuminazione carente (non per tutti, sulle strade private il Comune provvede a dare la luce), fogna che scarica a mare. C'è bisogno di dire altro per fotografare quello che è l'assessorato agli impianti in rete, manutenzioni, pubblica illuminazione, ecc.? Le responsabilità, comunque, non solo solo sue. Dov'era l'assessore alla Pubblica Istruzione, Valentina Campana? Ha provveduto a verificare che in tutti i plessi scolastici fosse tutto a posto, comprese le caldaie, prima dell'inizio dell'anno scolastico?
Grazie ai consiglieri di minoranza che hanno presentato la richiesta di inserimento di un punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale che si è tenuto ieri, inerente le dimissioni dell'ing. Barbitta, la città ha potuto sapere come stanno veramente le cose. A quanto pare le dimissioni dell'ing. Barbitta avrebbero a che vedere anche con questo problema della caldaia, almeno così dicono i consiglieri di minoranza. Questa circostanza rende ancora più grave tutta la faccenda.
"La superficialità dell'Ufficio tecnico comunale perpetrata negli anni, (ancor prima dell'insediamento dell'Ing. Barbitta) e dell'assessorato alle manutenzioni negli ultimi 5 anni, retto dall’assessore Bonanno - hanno scritto i consiglieri Tripoli, Cimino, Gregorio Nardo e Impalà, è l'unica causa di un disservizio che ha creato e creerà non pochi disagi ai più piccoli e ad un istituto scolastico tra i migliori per professionalità e per servizi resi dal punto di vista didattico in città".
Riguardo al problema della mancanza di progetto e di documentazione, i consiglieri definiscono queste circostanze come "fatti gravissimi che ci lasciano basiti e increduli e che solo grazie alle dichiarazioni in aula dell'ing. Barbitta incalzato dall'opposizione abbiamo potuto conoscere".
"A questo punto - hanno detto gli esponenti della minoranza, chi ha sbagliato deve assumersene le responsabilità, davanti ai genitori, ai bambini e agli insegnanti. Lungi da noi la benché minima volontà di strumentalizzare sulla problematica, ma se al rientro dalle vacanze l'importante servizio per l'Istituto e per i più piccoli non sarà ripristinato a norma, ci rivolgeremo direttamente al Prefetto e al Provveditore".
Adesso attendiamo l'evolversi degli eventi, vogliamo capire se il primo cittadino tiene maggiormente a tenersi stretta accanto un assessore che ha dimostrato nei fatti di non essere all'altezza di una città come Patti, o invece di decide di mandarla a casa per fare posto a qualche esponente politico più capace, che parli meno, che ha veramente a cuore le sorti della città, dei suoi cittadini, a cominciare dai più piccoli. Nella sua compagine politica ce ne sarebbero alcuni all'altezza, che non vedono l'ora di dimostrare le proprie capacità.
Ai sapientoni di turno consigliamo di evitare di commentare che in quella scuola ci sono anche i figli di esponenti politici, e che quindi l'attenzione è massima. I fatti sono fatti, le chiacchiere restano chiacchiere. I bambini, tutti, figli di politici e non, prima che finisse la scuola erano al freddo, e lo ritorneranno ad essere al rientro dalle vacanze. L'Ufficio tecnico del Comune di Patti, già nel 2017, aveva messo nero su bianco che quella caldaia era da sostituire, e che non aveva senso spendere soldi per sistemarla. Perché dopo 2 anni nessuno ha mosso un dito?
Solo un intervento dall'alto potrebbe consentire l'accensione della caldaia, anche se a nostro avviso sarebbe fuori dal mondo che qualcuno si assumesse una così grossa responsabilità per una mancanza del Comune di Patti.
Staremo a vedere cosa accadrà, e quale sarà la reazione del nascente comitato dei genitori.
Foto: di archivio