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Cronaca

Dossi stradali, problemi per il Comune

A Mongiove un giovane cade dalla bici su un dosso: gravi danni e indagini in corso.

| Domenico Pantaleo | Cronaca

@ Pattionline

A Mongiove un giovane cade dalla bici su un dosso: gravi danni e indagini in corso.

Alcune settimane fa, un giovane ciclista di Patti è rimasto vittima di un incidente mentre transitava su uno dei dossi artificiali installati lungo via Grotte, a Mongiove. A seguito della caduta ha riportato la rottura di alcuni denti e numerose ecchimosi in diverse parti del corpo.

La famiglia del ragazzo ha presentato un esposto alla Polizia Stradale, che ha avviato un'indagine, ora all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Sembra che il sindaco, Gianluca Bonsignore, sia già stato ascoltato in merito e che siano in corso accertamenti sugli atti relativi all’installazione dei dossi.

In città, molti cittadini si interrogano sul motivo per cui questi dossi non siano stati rimossi, a differenza di altri precedentemente eliminati in diverse vie del territorio comunale. Le ragioni della rimozione, in quei casi, erano legate a una comunicazione ufficiale della Polizia Stradale del distaccamento di Barcellona Pozzo di Gotto, al comando del sostituto commissario Sandro Raccuia, che contestava l’irregolarità dei dispositivi. Il Comune, in quell’occasione, provvide alla rimozione immediata.

Tuttavia, tale intervento si è limitato ai dossi espressamente citati nella missiva della Polizia, lasciando inalterati quelli presenti in via Grotte a Mongiove e nella parte terminale di via XX Settembre, dove è presente anche un semaforo. Si presume che negli uffici del Comune e della Polizia Locale si ritenesse che quei dossi fossero a norma. In realtà, non erano stati menzionati nella diffida della Polizia Stradale semplicemente perché, al momento del monitoraggio, non erano ancora stati installati.

Appurato ciò, resta da comprendere perché il Comune di Patti non abbia comunque provveduto alla loro rimozione. Secondo l’assessore alla viabilità, nonché vicesindaco, Eliana Raffa, che ha affrontato l’argomento in Consiglio Comunale, i dossi “sembravano assolutamente a norma” e continua tuttora a ritenerli tali.

Ma qui non si tratta di opinioni politiche: la Polizia di Stato non agisce per ideologia o convenienza, ma per garantire il rispetto del Codice della Strada e prevenire incidenti come quello occorso al giovane ciclista. Se quei dossi fossero stati rimossi insieme agli altri, forse oggi non parleremmo di questa vicenda.

Un discorso analogo riguarda anche il Comune di Oliveri, che ha rimosso solo uno dei dossi, generando un contenzioso con la Polizia Stradale che, inevitabilmente, porterà alla loro rimozione forzata. La questione è semplice: i dossi sono a norma o no? Secondo le diffide inviate ai Comuni, la Polizia ha elencato in modo preciso le irregolarità riscontrate. Non si può ignorare la normativa solo perché si ritiene, soggettivamente, che servano a evitare incidenti. Questo atteggiamento, al massimo, serve solo ad attirare attenzione sui social.

In realtà, riteniamo che i dossi non risolvano il problema della sicurezza stradale. A memoria, non si registrano incidenti dovuti all’alta velocità nelle vie dove sono stati installati.

Durante una recente seduta del Consiglio Comunale dedicata alla viabilità, l’ex sindaco Mauro Aquino ha sollevato dubbi sulla regolarità dei dossi. Ma è stata la dichiarazione dell’assessore Giovanni Di Santo a lasciare tutti perplessi. Riferendosi all’intervento della Polizia, ha affermato:

“Su determinate strade, comunali, che la polizia intervenga per fare togliere dei dossi io non so per quale principio, secondo quale norma, il perché. Io non lo so se su una strada comunale un ente che è fuori, che non è strada del Cas, non è strada dell’Anas, possa dire toglili o no”

Un’affermazione che lascia intendere una certa confusione normativa. Basterebbe una rilettura dell’articolo 12 del Codice della Strada per chiarire ogni dubbio. Invece di delegittimare chi è incaricato di far rispettare la legge, il Comune dovrebbe ringraziare la Polizia per aver segnalato una potenziale irregolarità che, come è successo a Mongiove, è anche un potenziale pericolo.

Del resto, a Patti si ha spesso l’impressione che vigano regole diverse dal resto del Paese. Basta guardare le autorizzazioni rilasciate, come quella per un “parcheggio rosa ad personam”, non previsto dal Codice, o la famigerata ZTL di Tindari, dichiarata illegittima dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia con il provvedimento n. 00276/2022. Nonostante questo, il Comune continua a gestire la ZTL come se nulla fosse, istituendo perfino un servizio navetta a pagamento su una strada che non è comunale.

Cosa succederà quando la Città Metropolitana di Messina, proprietaria della strada, chiederà conto delle somme indebitamente incassate dal Comune di Patti? Si parla di centinaia di migliaia di euro.

In conclusione, resta una domanda: chi pagherà per i danni subiti dal giovane ciclista? Il Comune, quindi i cittadini? L’amministratore che ha dato l’indirizzo politico per installare i dossi? O il comandante della Polizia Municipale che ha dato seguito alla direttiva facendo installare dei dossi che parrebbero non a norma?

Una cosa è certa: di questa vicenda si continuerà a parlare ancora a lungo.

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