La ex candidata a sindaco si rimette in gioco: “Serve una città più moderna, verde e trasparente. Il cambiamento è un cantiere aperto”.
Anna Sidoti scioglie le riserve e annuncia ufficialmente la sua ricandidatura a sindaco di Patti. Con una lettera aperta, l’ex candidata sindaco ha comunicato la decisione di rimettersi in gioco per tentare di guidare la città, sostenuta da un movimento civico “coeso, attivo e trasversale”.
“Dopo una scrupolosa valutazione – scrive Sidoti – ho deciso di candidarmi nuovamente per proseguire un percorso che con molti di voi è già iniziato tempo fa, con fiducia, coraggio e senza compromessi.”
Nel messaggio, Sidoti ricorda come nel 2021 “il 25% dei cittadini abbia creduto in una proposta diversa, concreta e libera dalle logiche di partito, fondata sul lavoro e sull’ascolto”. Da qui l’appello a “ripartire da voi”, rivolto a chi negli ultimi anni ha condiviso un cammino di partecipazione e rinnovamento.
La candidata invita i cittadini a essere protagonisti di un progetto collettivo “che non nasce nei palazzi, ma nelle famiglie, nelle piazze, tra la gente”. Un progetto che guarda al futuro senza dimenticare le radici: “Abbiamo bisogno di parlare di futuro, ma anche di presente – sottolinea – di come valorizzare le nostre bellezze, ridare speranza ai giovani e dignità agli anziani, e ricucire la fiducia tra cittadini e politica.”
Sidoti esclude alleanze costruite “sulla convenienza”, preferendo puntare su “un’idea chiara di città” e su una cittadinanza attiva, “che abbia il coraggio di scegliere in autonomia”.
Il programma che la candidata intende proporre punta a una Patti “più moderna, più progettuale, più verde, più aperta e più trasparente”. E nel suo appello finale scrive: “Se volete rassegnarvi alla solita politica, fatta di promesse vuote e accordi di comodo, non sono la candidata giusta per voi. Ma se credete che Patti meriti un futuro migliore, uniamo le forze e andiamo avanti insieme”.
Con queste parole, Anna Sidoti apre ufficialmente la sua campagna elettorale. “Il cambiamento – conclude – non è un sogno, è un cantiere aperto.”